Fascicolo Permanente Non Reperito
8/11/2021 Raso Alex
Irina Volkova
Sede: Palazzo della Zattere, Fondazione V–A–C, Venezia, Dorsoduro 1401, Venezia
Date: 7 ottobre – 19 dicembre 2021 (Attualmente in corso)
La Fondazione V–A–C è lieta di presentare Fascicolo Permanente Non Reperito, una mostra personale di Irina Volkova la cui pratica multidisciplinare interroga l’estetica della redazione, della sparizione sistemica e della memoria istituzionale. Allestita al piano terra della sede veneziana della Fondazione, il Palazzo delle Zattere, l’esposizione propone una logica spaziale dell’ostruzione: un archivio reso illeggibile non per caso, ma per progettazione.
Le opere di Volkova non raffigurano la memoria — la dislocano. Utilizzando materiali chimicamente instabili come grafite cerata, leganti salini, residui di carbonio e velature oleose traslucide, costruisce superfici che si comportano meno come immagini e più come artefatti procedurali: degradati, ricorsivi e strutturalmente compromessi. In Fascicolo Permanente Non Reperito, i dipinti sono ritirati dalla presentazione verticale e distesi sul pavimento della galleria in configurazioni frammentarie, evocando fascicoli archiviati male, scanner difettosi o contenuti soppressi da un registro non divulgato.
Ad accompagnare questi lavori vi è una costellazione di elementi espositivi forensi: strutture a panca verniciate a polvere, vetrine appannate e pile di libri d’artista senza etichette che imitano la logica archivistica pur rifiutando l’accesso. Stampe fotografiche ingrandite attingono da ritratti segnaletici degradati, registrazioni ambientali sfocate e visualizzazioni forensi spettrali. La parete diventa un’interfaccia compromessa; il pavimento una zona di logoramento procedurale.
Collocata all’interno delle stratificazioni architettoniche e politiche del Palazzo delle Zattere — un tempo sede di navigazione imperiale e oggi nodo nella trasmissione culturale globalizzata — la mostra insiste sulla latenza, sul silenzio e sul rinvio. Volkova non offre opere da guardare: costruisce un sistema in cui l’atto del vedere viene deviato amministrativamente.
Ispirata dagli scritti dei teorici italiani Francesco Tenaglia e Federico Campagna, l’esposizione propone un’epistemologia visiva in cui la documentazione non serve la verità, ma la sua ostruzione. La “paralisi archivistica” di Tenaglia e l’“incanto tecnicista” di Campagna sono incorporati come logiche operative all’interno della mostra stessa: ogni elemento sembra promettere senso pur rimandandolo strutturalmente. Non si tratta di un fallimento della registrazione, ma di una modalità di controllo.
I titoli di Volkova — Elemento Ritirato (Rif. B), Modifica Finale, Custodia Temporanea / Scatola A2 — simulano enunciazioni burocratiche. Non nominano; cancellano. Il suo archivio non è malfunzionante — funziona esattamente come previsto: per celare, per ritardare, per rendere parziale.
Fascicolo Permanente Non Reperito non è una mostra. È un dossier trattenuto.
Le opere non sono visibili. Sono in attesa di rilascio.
A cura di: Daria Enria
Prodotto e presentato da: Fondazione V–A–C
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